Giardinaggio e modalità aerea
Scrivere green

Giardinaggio e modalità aereo aiutano a vivere meglio?

Giardinaggio e Modalità aereo aiutano a vivere meglio? Ve ne parlo nel post di oggi.

Floricoltura e contatto con la natura possono rivelarsi antidoti preziosi al “male di vivere”. Ebbene sì.

A dichiararlo è il Cornbrook Medical Practice, l’ambulatorio per la medicina generale di Manchester. Benché fosse già stato comprovato in altre occasioni, è arrivata l’ennesima conferma: prendersi cura delle piante è direttamente proporzionale a prendersi cura di sé.

Giardinaggio e modalità aerea

‘Sapevatelo’…

Il risultato finale di un’attività assidua di questo tipo vi porterà, non solo a tenere lontano lo stress da troppo lavoro, ma anche ansia e depressione.

E se per caso ne soffriste già? Take it easy… Grazie al famoso fazzoletto di terra è molto probabile che guariate prima. Quale miglior metodo se non provare per credere?!

In buona sostanza, seminare e sporcarsi le mani nella Madre Terra fa bene allo spirito. D’altronde, se ci pensate, “Madre Terra”, già nel nome contiene una sorta di legame/ascendenza nei confronti dell’uomo. E infatti, il suo significato riconduce alla vita, al nutrimento e alla figura materna.

Ma non è soltanto la scienza medica a dare una giusta rilevanza a fiori e frutti.

Anche la cultura e l’arte sono fortemente influenzate da linguaggio e ambientazioni bucolici. Pensate a quanti pittori e scrittori (soprattutto i poeti), del passato e del presente, si sono ispirati, hanno dedicato e dedicano, opere e componimenti a Madre Natura e ai fiori.

Che ne dite? Non pensate che valga la pena dedicare anche solo pochi minuti della giornata a un fiore, pensandolo, immaginandolo, magari attraverso la lettura di una poesia meravigliosa come quella di Garcia Lorca? E, a proposito di fiori e di scrittura, dopo il poeta spagnolo Garcia Lorca non posso non citare come esempio uno dei miei autori preferiti, Antoine De Saint-Exupery, il quale fu lungimirante, scrivendo a suo tempo, quello che è tutt’oggi un capolavoro di narrativa.

Sto parlando del Piccolo Principe, un libro non attuale, di più; un libro legato a quanto è emerso dagli studi effettuati in Gran Bretagna.

Vi starete domandando perché. Perché la storia del Piccolo Principe si avvicina straordinariamente a ciò che conta (o che dovrebbe contare) per davvero nella quotidianità: l’essenziale.

Giardinaggio e modalità aerea

«Non si vede che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.»

Quante volte avrete letto questa citazione famosissima di A. De Saint Exupery, magari senza soffermarvi più di tanto sul contenuto.

Perché è importante vedere con il cuore? Perché in questo modo di comprendere si abbracciano e si scoprono i segreti, i valori della vita che aiutano, non solo a demolire, ma addirittura a ridimensionare l’idea di superficialità e a rivalutare quella della semplicità.

Tornando al Piccolo Principe, “chi” è la vera protagonista della citazione precedente?+

Una rosa filo-romantica-esistenziale. Una “semplice” rosa parlante, orgogliosa delle sue spine e di come affronta le intemperie. Una rosa coraggiosa che Il Piccolo Principe vuole proteggere dal vento con una campana di vetro di cui il fiore non sente assolutamente bisogno. Il fiore non teme le tigri, infatti, non si sente in pericolo, perché essa stessa sa di possedere artigli potenti per difendersi.

Di seguito un passaggio di dialogo tra la rosa e Il Piccolo Principe.

«Devo pur sopportare qualche bruco se voglio conoscere le farfalle, sembra che siano così belle. Se no chi verrà a farmi visita? Tu sarai lontano e delle grosse bestie non ho paura. Ho i miei artigli».

Dopo questi piccoli inviti a riflettere, cosa ne pensate? La natura potrebbe rivelarsi davvero un rimedio al caos della mente, all’ansia da notifica social, alla depressione? La natura può alleggerire dalla pesantezza dei problemi quotidiani, eccome! Il riferimento al Piccolo Principe offre più di uno spunto. Non vi resta che mettere da parte le domande che più vi affliggono e le risposte sbocceranno come fiori. Se a questo, poi, dovesse aggiungersi un’opportuna distanza dallo smartphone, potreste essere entrati in possesso di una sorta di elisir di lunga vita. Peccato, però, che non tutti possano permettersi di tenere il cellulare in “Modalità aereo”, un giardino verticale, o ancora meglio, di darsi alla fuga dalle città per cambiare vita e dedicarsi all’ascolto profondo delle proprie esigenze. Nel frattempo, tulipani, pomodori, melanzane e peperoni si preparano a dare grandi soddisfazioni al fortunato che potrà coltivarli con tanta dedizione.

Parlare con i fiori e con le piante in ufficio (senza che nessuno se ne accorga). Si può fare! E se, se ne dovesse accorgere qualcuno, poco male!

Certo è che non è così semplice riconnettersi all’essenza tra una telefonata e l’altra, tra una mail o durante il one-to-one con il capoufficio. Ma, mai dire mai! “L’essenziale” del Piccolo Principe non è così complicato da raggiungere. Sono in molti a provarci e a non scoraggiarsi al primo tentativo. Sicuramente è più difficile staccarsi dallo smartphone, ma non è detta l’ultima parola… A testimonianza di ciò, qualche cambiamento emerge anche dal mondo social.

Il fuggi fuggi generale dai social network

I social stanno subendo un calo. La presenza degli utenti è sempre meno assidua e le cancellazioni dei profili aumentano di giorno in giorno in modo esponenziale.

Resistono solo le fotografie e gli hashtag su Instagram, ma per il resto, a quanto pare, la ricerca della felicità nell’apparire sui social sta per essere soppiantata dalla ricerca della tranquillità e della spontaneità a debita distanza dai “riflettori virtuali”.

Insomma, concedersi un po’ di pace interiore ed esteriore e non farsi condizionare troppo dai like for like è diventato non solo un obiettivo primario ma una necessità.

Qualcosa sta cambiando nella testa delle persone

Lo smartphone non è più un oggetto tanto indispensabile, anzi. I giardini botanici, gli orti, la piantina sulla scrivania o sul davanzale e le terrazze verdi, invece sì. In altre parole, la necessità di un rifugio nel “verde” è sempre più forte.
Ve ne sarete accorti dai programmi tv, sempre più a sfondo ambientalista. E poi, dal “rispuntare” di alcune professioni “più fisiche”, più faticose, che fino a poco tempo fa erano rimaste in sordina. Uno dei mestieri più gettonato è quello del contadino, che sta prendendo piede inaspettatamente tra i liberi professionisti. Sono sempre di più gli architetti, gli ingegneri e gli avvocati che decidono di conciliare attività connesse alla bio-agricoltura alla propria, optando per l’home office  per avere più tempo a disposizione.

La mancanza d’ossigeno, però, non si percepisce solo negli uffici, tra i “colletti bianchi”

Persino il modo di vivere le vacanze delle famiglie ha subito un’evoluzione. Montagna e silenzio, casa sull’albero e igloo, birdwatching e rigagnoli, lettura e meditazione sono tutte combinazioni vincenti e rigeneranti. Tant’è che si privilegiano luoghi e paesi sperduti, poco frequentati e lontani dai ripetitori. E se ce ne fossero lo stesso… c’è sempre lei, “la Modalità aereo” (santo subito colui che l’ha inventata!); dunque, tenetene conto: la tradizione e, in particolare, il ritorno alla passione per la coltivazione della terra stanno superando di gran lunga il ritorno al futuro della tecnologia (galoppante). 

In conclusione mi sento di dirvi: se siete lettori leggete dei fiori. Se siete scrittori scrivete dei fiori. Se siete a casa vostra o al lavoro, parlate con i fiori. Non ve ne pentirete. Ma soprattutto, trovate un angolo per prendervi cura di voi stessi ancora prima che dei vostri followers.

Allora, cosa aspettate a imbracciare pala e rastrello… e a disinstallare qualche App?

 

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