Congiuntivo: dramma al quadrato della grammatica, killer #1 della lingua italiana. Ha mietuto più vittime lui — nei compiti in classe, nei colloqui di lavoro, nelle interrogazioni, sui libri, etc., — della Peste nera del 1630.
«Oh congiuntivo congiuntivo, perché sei tu congiuntivo?… Solo il tuo nome è mio nemico: tu sei tu.»
No. Momento… ci riprovo.
«Essere o non essere, questo è il problema: se sia più nobile d’animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell’iniqua fortuna, o prender l’armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli».
Oggi servono i rinforzi. Ho lanciato apposta un paio di S.O.S, uno a Shakespeare, il mio autore preferito del passato e l’altro lo avrete intuito dal titolo. Certo, perché ci vuole coraggio per l’impresa che sto per affrontare. E ci vuole anche un po’ di sana ironia per sfatare alcuni miti del congiuntivo.
Come sempre o quasi (in questo caso è assolutamente necessario), userò la ‘Modalità blogger professional’: On/Off.
Istruzioni:
- quando leggerete in modalità ON farò [molto finta] di essere una prof (magari!) che spiega ma senza gessetti e lavagna. Tenetene conto, perché il congiuntivo è già una m… formato famiglia con una lavagna, pensate senza!!! Una tragedia annunciata.
- quando leggerete i paragrafi in modalità OFF sparerò qualche (tante) cazz… giusto per non morire di noia e alleggerire l’argomento.
Si parte, come ovvio che sia, in ‘Modalità blogger professional’ OFF
Il congiuntivo in poche e semplici (si fa per dire) parole
Per riassumere il congiuntivo in poche significative e non tanto semplici parole mi tocca scomodare un altro colosso della Letteratura, Dante Alighieri, il Padre della lingua italiana.
Canto I
«Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!»
Tratto dal Canto I — Inferno — Opera, La Divina Commedia, Dante Alighieri
Inferno, selva oscura e paura. Quale miglior modo potevo trovare, se non questo, per introdurre il terzo post della rubrica GrillettoDocet (La grammatica ai Tempi del web).
Lui, il congiuntivo, l’inferno più infernale della grammatica, il modo verbale più temuto, più ignorato, più bistrattato, più ricercato, più tutto quello che volete, purché sia una roba tremenda, terribilmente difficile da apprendere
Cosa c’è di peggio del congiuntivo?
Che ne so… faccio un esempio a caso: la geometria analitica. Coordinate cartesiane, equazioni, postulati, ipotesi, tesi, teoremi, logaritmi, dimostrazioni. Al congiuntivo c’è rimedio, però, almeno credo. Per quanto riguarda la geometria analitica, invece, nutro qualche serio dubbio. Non ne faccio un mistero. Io e la matematica viaggiamo su binari paralleli dai secoli che furono.
Ma a proposito di dubbi… colgo l’occasione per… porgere distinti saluti… 🙂 m a g a r i!
ehhh… mi piacerebbe e vi piacerebbe, se fosse già arrivato il tempo di congedarci ma, è un filino presto per sventolare il fazzolettino bianco, come alla stazione quando sta partendo il treno. Be’. Più o meno è così. Il viaggio nei ʻgironi᾿ (tanto per stare in tema) del congiuntivo sarà lunghetto, ma non temete: se farete come dico non vi accadrà nulla di male 🙂 ... piuttosto tenetevi forte perché qui si va via veloci come il vento, come sulle catene alle giostre, altroché Caronte e Virgilio, si va via come la corrente delle maree, in mezz’ora rischierete di annegare tante saranno le informazioni, del tanto caro e rompi cogli… Grilletto. Ebbene sì, sarà lui a traghettarvi con la sua bagnarola, non Caronte. Dovrete accontentarvi, anche se, ho come la vaga impressione che lo fareste fuori volentieri gettandolo nelle sabbie mobili. Come darvi torto? D’altronde questo è già il terzo post sulla grammatica.
A proposito, vi ricordate i primi due? Quello sulla consecutio temporum e quello della punteggiatura? Se li avete rimossi un minuto dopo, non sentitevi in colpa, avete fatto bene. Altrimenti, sempre che vi sentiate abbastanza forti, potrete andare a dare un’occhiata cliccando sui link con le scritte in grassetto.
Siete pronti? Giù il gettone…
‘Modalità blogger professional’ ON
Congiuntivo: che cosa indica
Il congiuntivo è il modo verbale della possibilità o concessione (concessivo), del dubbio (dubitativo), del desiderio (desiderativo) e anche del consiglio (esortativo). Esso esprime un fatto, un’azione, come probabile o auspicabile.
Dove e in quanti casi troviamo il congiuntivo?
Nelle proposizioni principali oppure, più spesso, nelle proposizioni secondarie o subordinate.
Esistono due casi in cui possiamo avere a che fare con il congiuntivo.
Nel primo può esprimere un grado di verità non certa al 100% (paura, opinione, dubbio, desiderio).:
- Desiderio. Gigi ha detto che domani andremo al mare. Se fosse vero!
- Dubbio. Chi sarà andato a comprare le nespole? Che sia stato Gigi?
- Ordine. (accompagnato dal Lei di cortesia). Senta, Giulia, mi passi gli appunti, sia gentile!
- Permesso, invito. Venga, non si faccia problemi, la stavo aspettando.
Nel secondo può indicare:
- un genere di subordinazione, vale a dire, che una frase è coordinata a un’altra;
Altri esempi chiarificatori:
Ritengo che i gatti siano animali affascinanti. (opinione — parere personale)
Non sono certo che la nave sia partita in orario. (dubbio)
Vorrei che tutto si risolvesse! (desiderio)
Temo che il gatto abbia mangiato il canarino del vicino. (paura)
Occorre che la nonna prenda entro breve la medicina! (ordine — necessità)
Quanti sono i tempi del congiuntivo? 4.
2 semplici:
- a. presente;
Es. Mi auguro che tu sappia le regole.
- imperfetto.
Es. Credevo che avresti capito le mie motivazioni.
2 composti:
- passato;
Es. Immagino che tu abbia mangiato la torta.
- trapassato.
Es. Pensavo che fossi già andato in quel bar.
- Che cosa indicano i 4 tempi?
- Tempo presente: indica una possibilità che dipende da un verbo al presente o al futuro;
- tempo imperfetto: indica una possibilità che dipende da un verbo al passato o al condizionale;
- tempo passato: indica una possibilità, forse già realizzata, che dipende da un verbo al presente o al futuro;
- tempo trapassato: indica una possibilità, che non si è realizzata e che dipende da un verbo al passato.
Come e con quali regole si costruisce il congiuntivo
- Due costanti + 1
Gli ausiliari essere o avere + participio passato
CONGIUNTIVO PASSATO: come si costruisce?
Con gli ausiliari essere o avere al presente congiuntivo + participio passato.
Esempi
Io abbia mangiato.
Io sia andato.
Presente congiuntivo degli ausiliari essere e avere
io sia / io abbia
tu sia / tu abbia
lui sia / lui abbia
noi siamo / noi abbiamo
voi siate / voi abbiate
essi siano / essi abbiano
CONGIUNTIVO TRAPASSATO: come si costruisce?
Con gli ausiliari essere o avere all’imperfetto congiuntivo + participio passato
Esempi
Io avessi bevuto.
Io fossi arrivato.
Imperfetto congiuntivo degli ausiliari essere e avere
io fossi / io avessi
tu fossi / tu avessi
lui fosse / lui avesse
noi fossimo / noi avessimo
voi foste / voi aveste
essi fossero / essi avessero
—
Se poi vuoi farti del male con un ripasso del ripasso, nelle apple slide trovi qualche breve cenno al participio.
‘Modalità blogger professional’ OFF
Procediamo, verso l’infinito (non il modo eh!?, tranq!) e oltre, con il congiuntivo prima che tu mi chieda i danni morali.
Eh, che esempio ti ho tirato fuori!?
‘Modalità blogger professional’ ON
Torniamo seri… che è meglio. Coraggio comunque, stiamo arrivando alla fine.
Ulteriori approfondimenti sul congiuntivo
Le congiunzioni (subordinative) che, se, affinché (e altre), gli aggettivi e i pronomi indefiniti come chiunque, comunque, qualsiasi, che si trovano nelle subordinate e che vedremo in alcuni esempi, sono i coprotagonisti del congiuntivo. Quando ci sono bisogna stare in campana! L’allarme congiuntivo è dietro l’angolo.
Ma anche e soprattutto alcuni verbi che esprimono giudizio o percezione prevedono l’utilizzo del congiuntivo:
pensare, immaginare, sperare, aspettare, ritenere, etc.
Determinate espressioni (locuzioni impersonali) tipo:
- è bene che…;
- è male che…;
- è impossibile che…;
- è improbabile che…;
- è necessario che… .
I verbi in -are
I verbi in –are (*non proprio tutti) si caratterizzano con la vocale i
GIOC -ARE
io giochi
tu giochi
lui giochi
noi giochiamo
voi giochiate
essi giochino
*Irregolarità
I verbi dare e stare richiedono la vocale e.
io dessi / io stessi
tu dessi / tu stessi
lui desse / lui stesse
noi dessimo / noi stessimo
voi deste / voi steste
essi dessero / essi stessero
—
I verbi in -ere
I verbi in –ere / -ire si caratterizzano con la vocale a
CRED -ERE
io creda / io dica
tu creda / tu dica
lui creda / lui dica
noi crediamo / noi diciamo
voi crediate / voi diciate
essi credano / essi dicano