Terra 2.0, sarà forse giunta l’ora di cambiare le nostre abitudini, o meglio, di stravolgerle? Quanti, in questo momento davvero complicato, ci avranno pensato: “Mollo tutto e cambio vita”. Che ne so… un orto, un asino, il canto del gallo, immense distese da coltivare. E perché no, un’intera fattoria cui badare. Un sogno, in pratica (se non altro per quanto mi riguarda). Purtroppo, qualora avessimo pensato di dismettere i panni dell’impiegato per indossare quelli del contadino, la risultanza è una sola: i nostri progetti, per adesso, possono attendere.
Mentre l’attesa è diventata parte integrante delle nostre giornate, la vita sulla Terra va avanti
E, a quanto pare, gli animali si stanno riappropriando degli spazi più impensabili: strade e quant’altro. Ve ne sarete accorti, soprattutto grazie alle foto e ai video che imperversano in giro per il web. Tralasciando il fatto che in alcuni casi (foto e video) non siano del tutto realistici, diciamolo pure: uccelli, tartarughe, scimmie e altri animali selvatici stanno riprendendo pian piano le misure di habitat, che già gli appartenevano e che in questo momento, per ovvi motivi, sembrano più sicuri e più vivibili, perché l’uomo è costretto, per una volta, a stare a guardare.
È sotto gli occhi di tutti, dunque: abbiamo esagerato, creando una società dedita al consumismo, votata al “soldo” e ai “viaggi selvaggi”, non più considerati semplice svago o fonte di arricchimento culturale, ma piuttosto fonte di arricchimento e basta (forse). Complici le immagini da ostentare su Instagram per fare man bassa di cuoricini e, una passione/ossessione per una cucina agli antipodi della nostra, da emulare come se non ci fosse un domani. Bè, non è mica tutto.
È inutile negarlo: si fa fatica a stare zitti e buoni tra le mura domestiche ed essere felici per gli orsi che si stanno impadronendo degli altipiani, ad aspettare un “liberi tutti” che non si sa né come né quando arriverà (speriamo presto!)
Per forza, Il Tempo si era letteralmente appropriato di qualsiasi attimo avessimo a disposizione, ed ora, fare i conti con Lui e specialmente con la solitudine spaventa più di tutto il resto. Pensiamoci, in fondo, eravamo meno liberi (anche per scelta) di quanto pensassimo. Anzi, volete saperla una cosa? Sarei pronta a scommettere sul fatto che molti di noi cercheranno di cambiare stile di vita dopo questa batosta. Il come è ancora da vedere e da capire, però è abbastanza probabile che ci si avvicini a ciò da cui ci siamo irrimediabilmente allontanati: la natura.
Siamo andati oltre, per innumerevoli ragioni che c’entrano relativamente con i confini geografici. Abbiamo costruito troppo e abbiamo contaminato il Pianeta di più ancora, incuranti di ciò che avrebbe potuto accadergli. Insomma: la questione ambientale continua a essere a livelli di guardia, nonostante lupi e cinghiali tendano a nascondersi meno, ma la paura nei confronti dell’uomo rimane. D’altronde, non si può fare finta di niente. L’uomo, appunto, è il principale responsabile di inquinamento acustico, luminoso, esperimenti fuori controllo e non ultimo, deforestazione.
Oggi è la “Giornata Mondiale della Terra”, ma dovete sapere che per me è sempre la Giornata della Terra
Vorrei conosceste il mio progetto, che risale all’estate scorsa ma è sempre attuale per gli intenti proposti. Vi ricordate di “Naturalmente Poesia”, la raccolta di pensieri e poesie in cui trentatré artisti hanno scritto per sensibilizzare il lettore sulla questione ambientale? Il libro è disponibile QUI, su Amazon. Se vorrete, potrete acquistarlo e contribuire così, con i proventi, alle adozioni digitali di animali a rischio, sul sito del WWF, che proprio stamani ha lanciato l’iniziativa Earht Day WWF YOUng.
Concludendo, proviamo a smettere di lamentarci se le città sono immerse nel silenzio, un silenzio difficile da colmare. Proviamo invece a cambiare il nostro modo di pensare e di agire dopo tutto questo. Come ne usciremo, peggiori o migliori? Non lo so. So solo che dipende da noi, e che stiamo pagando a caro prezzo un progresso, che a questo punto è più giusto definire regresso. Credo (non so perché), che nessuno si offenderà.
Spero che i vostri sogni un giorno possano avverarsi, nel frattempo, vi lascio a un mio penseiero poetico sul mare:
«Nel mare vive il segreto del mondo: il respiro affaticato di una Terra che vuol darci una seconda possibilità. Proteggerla è la nostra missione». MarinA.
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